Pandemia. Una sola parola per cambiare il senso di ogni cosa. Non più contatti ravvicinati, non più lavoro, l'economia che si ferma, gli affetti da vivere obbligatoriamente a distanza, un'intera generazione che ci lascia… È bastato un solo, microscopico, essere (guarda caso anche lui con la corona) per cambiare le nostre vite, i nostri sogni, i nostri amori, chiudendoci in casa e costringendoci a fare i conti con noi stessi tra le mura domestiche. Eppure l'uomo da sempre ha dimostrato di essere resiliente, di sapersi adattare ad ogni circostanza e sopravvivere, evolvendosi. E noi della BookSprint Edizioni siamo sicuri che anche questa volta sarà così. E lo siamo ancora di più oggi, dopo aver potuto apprezzare quello che i nostri scrittori hanno deciso di regalarci e regalare a tutti. Le loro emozioni, le loro paure, le loro gioie, le loro tristezze, le loro preoccupazioni in tempi di coronavirus. Era marzo, in pieno lockdown, infatti, quando abbiamo chiesto a tutti i nostri autori di inviarci un breve racconto, un breve testo su come stavano vivendo la fase acuta della pandemia in Italia, su come stavano cambiando le abitudini e su come ipotizzavano che sarebbe stato il futuro prossimo. Uno scritto che, speravamo, avrebbe potuto trasformare un tragico evento in un'opportunità creativa, certi che la scrittura rappresenti anche un modo per liberarci dalle angosce e dalle paure. Ebbene, il nostro contest ha superato anche le nostre stesse aspettative. Sono giunti in redazione più di 300 scritti, che ci hanno commosso per ricchezza di contenuti e soprattutto per la straordinaria testimonianza di un momento tanto drammatico che noi tutti stiamo attraversando. In questa Antologia abbiamo selezionato i migliori scritti, quelli più rappresentativi di mesi (pochi) che sono apparsi però un'eternità e che ritroveremo prossimamente nei libri di storia, improntati sulle decisioni di questo o quel leader politico. Ma la storia raccontata in questa Antologia è invece la storia di uomini, donne, ragazzi, ragazze, imprenditori, infermieri, insegnanti, mamme, figli, nonni, perché nemmeno il coronavirus è in grado di fermare la forza della scrittura e il bisogno di tirare fuori quello che c'è dentro. E allora vogliamo dire GRAZIE a tutti Voi per aver condiviso con noi la vostra vita e aver risposto "presente", come sempre, ad una nostra iniziativa. Vito Pacelli